Crisi e difficoltà economiche a parte, Natale è il periodo dell'anno in cui si presenta maggiormente il problema dei doni. Regalo sì o regalo no? Che cosa e a chi? È vero che basta il pensiero?
Saper fare un regalo è un’arte, e non tutti la possiedono. Ma tutti, con un po’ di attenzione, possono imparare cosa dice il galateo in questo caso.
Il dono non è tanto un oggetto materiale e costoso, quanto una naturale dimostrazione di attenzione, affetto e gratitudine. Mi è capitato di assistere ad assurde discussioni tra genitori di una classe che dovevano fare il regalo di Natale alle maestre. Una dimostrazione di stima nei loro confronti, insomma, che però si è risolta con la scelta – non certo da parte dei piccoli alunni – di un pacco costoso e personale. Troppo. E questo solo perché non si conoscono le regole del bon ton.
Il regalo è frutto di una scelta oculata: a ciascuno il suo.
Possiamo regalare qualcosa di personale ai nostri familiari, agli amici più intimi ma mai ai propri superiori, a un dipendente pubblico e alle persone con cui non siamo in confidenza. In questo caso meglio tenersi sul generale e formale: una pianta o una scatola di cioccolatini possono sembrare banali, ma non è così.
Nel caso in cui conosciamo bene il destinatario sarebbe buona cosa prestare attenzione alle varie conversazioni per captare qua e là qualche indizio, non solo sulla sua personalità, sui suoi hobby, sui suoi interessi, ma anche sui suoi desideri. Ci sarà sicuramente capitato di sentire frasi del tipo:“Mi piacerebbe tanto avere…”; “Dovrei comprarmi…”; “Avrei proprio bisogno di…”. Ecco che allora delle semplici battute ascoltate casualmente diventano la buona occasione per acquistare la cosa tanto desiderata.
Aveva ragione Jean de la Bruyére, precettore del Duca di Borbone che visse a lungo a contatto con i nobili quando disse “È piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono”.
Il detto “é il pensiero che conta” è comunque sempre attuale, per cui è preferibile astenersi dal fare regali troppi costosi, a meno che non si tratti di un’occasione molto importante, anche per non mettere in difficoltà il ricevente. Meditate gente, meditate!
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