Per chi non ha la fortuna di abitare in una casa indipendente, la vita di condominio riserva problemi e sorprese da affrontare quotidianamente e che non si risolvono certamente con litigi e discussioni. Lo sapevi che basta conoscere alcune semplici regole per gestire appropriatamente i rapporti con i vicini di casa ed evitare malumori e grane?
"Ma io in casa mia faccio quello che voglio!" sentiamo spesso ripetere. Il che è vero, ma solo in parte. Pensiamo invece alle parti comuni...
Le scale sono la parte più utilizzata di un condominio, specialmente quando manca l’ascensore. Sono il punto di incontro delle persone che abitano i diversi appartamenti, il posto in cui è più facile fermarsi a chiacchierare. Perciò le scale dovranno essere tenute non solo in buono stato, ma bisognerà farne un uso educato, per esempio: evitare di pestare i tacchi 12 sugli scalini, nel rispetto reciproco degli altri e degli orari; cedere il passo alla persona più veloce; salutare quando si incontra qualcuno e non voltarsi dall’altra parte fingendo di controllare quella crepa nel muro…
Generalmente è però l’atrio il biglietto da visita della casa e sarà quindi cura degli inquilini utilizzarlo e mantenerlo nel miglior modo possibile, evitando di affiggere alle pareti comunicazioni di ogni tipo, che vanno invece esposte nelle apposite bacheche o da lasciare all’amministratore.
Ovviamente il portone d’ingresso andrà sempre accompagnato in fase di chiusura, per non infastidire le famiglie che abitano ai piani più vicini e soprattutto di notte.
Molti condomini hanno un portinaio, a disposizione di tutti e con competenze ben precise, a seconda del contratto; è possibile chiedergli dei favori personali, ma senza esagerare, e solo se i compiti rientrano principalmente nella custodia di qualcosa (chiavi, pacchi da consegnare/ritirare) oppure nella classica richiesta di innaffiare le piante nel periodo di assenza estiva. Al ritorno dalle ferie o a Natale sarà opportuno consegnargli una busta con del denaro o fargli un dono quale ringraziamento per il servizio prestato. Meglio però non esagerare per non mettere in imbarazzo chi lo riceve, e per non ostentare la propria eventuale agiatezza economica.
Altre parti comuni dell’edificio sono il cortile e il parcheggio, che creano spesso dei problemi tra condomini. Da un lato, infatti, ci sono i bambini che vogliono giocare, dall’altro le auto da parcheggiare. Qualunque diatriba su tempi e modi di utilizzo dei parcheggi e dei giochi nel cortile condominiale può essere risolta serenamente riferendosi al regolamento di condominio, di norma affisso nella bacheca di ogni scala e comunque disponibile presso l’amministratore. Teniamo presente che il regolamento disciplina la vita di condominio, ma non può derogare a norme di legge come quelle contenute nel Codice Civile: dunque potete innanzitutto leggere con attenzione il regolamento del vostro condominio, per prendere coscienza dei diritti e obblighi che avete nei confronti degli altri condomini, ma se qualche articolo vi lascia perplessi, potete controllare con l’amministratore o un legale se tale articolo rispetta la legge o meno. In caso affermativo, dovete adeguarvi e l’unica via d’uscita è proporre all’assemblea di condominio di modificare tale punto, naturalmente motivando la proposta. Gli spazi in generale sono liberi, ma i bambini potranno giocarci solo negli orari consentiti e i genitori dovranno vigilare affinché strilla, urla, giochi chiassosi non siano di disturbo e pericolo per gli inquilini.
L’ascensore è anch'esso uno dei principali motivi di liti in un condominio. Se l'edificio ne è sprovvisto, c'è sempre chi si batte per introdurlo; dove invece è presente, è spesso fonte di discussioni sul suo utilizzo e sulla ripartizione delle spese. In realtà c’è poco da discutere: a meno di accordi specifici tra i condomini, o di situazioni di esclusività chiaramente dimostrabili (come un ascensore che serve solo un’ala del condominio, completamente inutile per chi abita in altre parti), il contributo alle spese è determinato dalle cosiddette tabelle millesimali, cioè dalle quote di proprietà dello stabile attribuite a ciascun condomino e calcolate dall’amministratore secondo precisi criteri di cui potete chiedergli la spiegazione.
Per quanto riguarda invece il comportamento migliore da tenere in ascensore, il galateo suggerisce di lasciare entrare prima le donne; gli anziani e gli handicappati hanno però la precedenza assoluta, come le persone di chiesa, ma mai sulla donna incinta. È bene non infilarsi in ascensore quando è già pieno, ma attendere pazientemente il turno successivo, soprattutto se si porta con sé un animale o dei pacchi voluminosi.
Una volta in ascensore viene spontaneo guardarsi inutilmente attorno cercando di leggere targhette o simili, ma è buona usanza salutare e chiedere a quale piano si fermerà la persona che è entrata con voi, premendo poi il pulsante di riferimento. Secondo il bon ton, sono da evitare i pettegolezzi sull'intero palazzo o le conversazioni sulla politica.
Le riunioni di condominio sono considerate un fastidio e una perdita di tempo, ma essendo indette pochissime volte all’anno (il minimo è una ogni dodici mesi, ma di norma non si superano i 2-3 incontri), sarà bene parteciparvi, per poter dare il proprio contributo in caso di importanti decisioni invece di trovarsi con delle sorprese sgradite. È possibile delegare un altro condomino, rilasciandogli un documento scritto e firmato che specifichi il proprio nome in qualità di delegante, il nome del delegato, i limiti temporali della delega (ora e giorno della riunione) e quelli discrezionali (si può usare la formula “delego a rappresentarmi… con ogni facoltà consentita dalla legge”). Naturalmente è opportuno accertarsi che il delegato abbia lo stesso orientamento del delegante sulle questioni all’ordine del giorno: in nessun caso il delegante potrà poi contestare il voto espresso in sua vece dal delegato con regolare delega scritta.
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